sabato 15 dicembre 2018

Black Diary 1 di Stefano Donno


























La macchina è da settimane ferma (ogni mattina scendo da casa solo per metterla in moto ed accertarmi che la batteria non sia a terra). Dovrei ripararla ma non ci sono soldi e sinceramente penso che un po’ di sano movimento (giusto il tragitto casa-studio) non faccia poi così male al mio aspetto pingue. Ogni mattina mi sveglio e penso, guardandomi allo specchio, che ne sarà di me. Dico proprio questo … guardandomi dritto allo specchio … poi mi assale un senso di nausea, comincio a provare una strana sensazione di disorientamento, non so cosa fare per prima, la barba, la doccia, colazione … la barba … la doccia … colazione … per un attimo rimane tutto sospeso in una specie di limbo, mi devo fermare, non pensare a niente, solo per poco, solo per pochi attimi, il tempo di riprendere fiato, riacquistare un minimo di lucidità… poi ecco che la situazione rientra nella norma, almeno così penso!

Photo by Alexandre Debiève on Unsplash

Tra i libri … Stefano Donno (1975) si laureato nel 2005 in Filosofia presso l’Università degli Studi di Lecce. Nel febbraio 2013 ha ricevuto una Laurea HC in Juridical Science presso la Moscow University Sancti Nicolai. Ha pubblicato: Sturm and Pulp (Lecce, 1998); Edoardo De Candia, considerazioni inattuali (Lecce, 1999); Se Hank avesse incontrato Anais (Lecce, 1999); Monologo (Copertino, 2001); Sliding Zone (Lecce, 2002); L’Altro Novecento – giovane letteratura salentina dal 1992 al 2004 (San Cesario, 2004); Ieratico Poietico (Nardò, 2008); Dermica per versi (Faloppio, 2009); Mendica Historia (con Sandro Ciurlia, Lecce, 2010); Corpo Mistico (Roma, 2010); Prezzario della rinomata casa del piacere (con Anna Chiriatti, Martignano, 2011); A Sud del Sud dei Santi a cura di Michelangelo Zizzi (Faloppio, 2013), Nerocavo (Copertino, 2014); Breve Commentario alla tavola Smeraldina (Lecce, 2017). E’inserito nel Dizionario Enciclopedico dei salentini a cura di Carlo Stasi

Nell’Arte – Ha esposto i suoi lavori di energetica mistica nella XIII Giornata del Contemporaneo per AMACI ((Associazione dei Musei d'Arte Contemporanei Italiani) nell’ottobre 2017 presso Overeco Academy and Workshop di Lecce; partecipa con i suoi lavori alla collettiva d’arte contemporanea a cura di Monica Ferrarini a Roma dal titolo “Nothing but Art” a Palazzo Velli Expò (27 settembre/3 ottobre 2017), partecipa con i suoi lavori alla collettiva d’arte contemporanea a cura di Monica Ferrarini a Roma presso Palazzo della Cancelleria Vaticana dal titolo “Immagini s-velate”(2/6 dicembe 2017); partecipa con i suoi lavori alla collettiva d’arte contemporena “Replay/il vizio dell’errore” a Giarre in Sicilia dal 7 al 17 dicembre 2017 a cura di Benedetta Spagnuolo. Dall'11 al 19 gennaio 2018 per la prima volta ha esposto i suoi lavori alla Fondazione Palmieri di Lecce. Partecipa al 38° Concorso d’arte contemporanea on line AD-ART. E’ inserito nell’edizione 2018 del Catalogo nazionale d’arte contemporanea L’Elite 2018 Artitalia Edizioni di Roberto Perdicaro e nell’Agenda degli Artisti 2018/2019 edita dalle edizioni Libreria Bocca di Milano. Nel Maggio 2018 espone la sua prima personale lombarda alla Casa delle Art – Casa museo Alda Merini e nel luglio 2018 partecipa al “Premio Salento Arte” per l’Arte Contemporanea dove la giuria è presieduta dal Prof. Carlo Franza, Storico dell’Arte Moderna e Contemporanea e Critico d’Arte de “Il Giornale” (La mostra si è tenuta a Lucugnano - Palazzo Comi)

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Rihanna - Man Down

mercoledì 12 dicembre 2018

Il Tempo di un Caffè A spasso per Lecce … si incontra un editore!

L’editore Stefano Donno a partire dal 12 dicembre 2018 incontrerà non solo la comunità dei lettori della casa editrice ma le diverse persone che vogliono conoscere il marchio editoriale e approfondire le pubblicazioni realizzate da più di tre anni a questa parte, nei caffè di lecce e provincia, e chissà forse anche fuori Puglia.
















Nell’ambito della rassegna Il Tempo di un caffè e su ispirazione di un racconto (ora ebook su Amazon 
dello scrittore leccese Mauro Ragosta, l’editore Stefano Donno proporrà al pubblico dei caffè leccesi un interessante pubblicazione che ha a che fare coi sogni, le loro conoscenze e i loro misteri: Al di qua delle Palpebre – cronache e prassi di un onironauta di Roberto Shambhu (I Quaderni del Bardo Edizioni di Stefano Donno). L’idea nasce dalla volontà di aprire un dialogo costante con le comunità di riferimento sulla spinta di una concezione dell’editoria come atto politico totale. Portare i libri sul tavolo di un caffè e rendersi disponibili all’incontro può far nascere possibilità e costruire un futuro editoriale dove editore, libro e pubblico sono in continuo contatto e comunicazione. Ma anche continuare un progetto editoriale che produce bellezza all’interno di una comunità letteraria civile  polo di forti propulsioni culturali. L’incontro è previsto per il 12 dicembre 2018 dalle 17,30 alle 18,30 al Bar Astoria Porta San Biagio - Piazza Italia 28

“Al di qua delle Palpebre”, uscito in questi giorni, spinge convintamente lo sguardo oltre le nebule superstiziali di un “blasfemo” e tardivo Occidente, ancor memore, forse, dell’opposizione anatemica di Isidoro, che nel de tentamentis somniorum bollava l’Arte del sognatore col contrassegno infamante di “demonibus”. Mistero mai compiutamente affrontato dalla Scienza che, ben lungi da ogni azzardo speculativo, riduce la sua indagine alle sole funzionalità psicofisiologiche. Che il mondo onirico rappresenti un autentico tabù per i misuratori della materia è oramai evidente. La ragione è che sogniamo tutti, perciò l’ampollosità perlocutoria di certe argomentazioni, fa arricciare il muso come il limone la bocca di un bambino. L’esperienza del sogno lucido, mai dismessa in Oriente, tornata alle nostre latitudini grazie agli interventi di Frederik van Eeden, poi di Stephen LaBerge, necessitava tuttavia di ulteriori apporti, di nuove connotazioni modali. L’ opera di Shambhu colma, in tal senso, il vuoto teoretico creatosi tra divieti e imbarazzi e, soprattutto, si costituisca come una prassi vera e propria, una modalità di azione consapevole nella dimensione disincarnata del sogno. Roberto Shambhu è uno che va dritto alla meta, operando una mirabile sintesi tra segno ed immagine. Sono sue anche le pregevoli illustrazioni contenute nel volume, utili ad una ulteriore estensione – laddove le parole hanno esaurito il senso – e l’archetipo, gerarchicamente più potente, alimenta le escursioni ultra temporali e sovra spaziali nei circuiti labirintici del sogno. Il gioco è chiarito sin dalle premesse (cronaca e prassi di un onironauta) e rivela l’intenzione di instaurare un patto di tirocinium, un accordo tacito ma pragmatico che lo rende, legittimamente, un test eccellente anche per “sognatori lucidi” di provata esperienza. Un’ opera di riferimento, un libro per autentici “cercatori”.
iQdB edizioni di Stefano Donno (i Quaderni del Bardo Edizioni di Stefano Donno)
Sede Legale e Redazione: Via S. Simone 74 - 73107 Sannicola (LE)
Mail - iquadernidelbardoed@libero.it  /  Info Link - http://www.iquadernidelbardoedizioni.it/

Riley Green - "There Was This Girl" Official Performance | Vevo

King Bernard - Escapade (Official Video)

lunedì 10 dicembre 2018

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Andromeda di Maria Grazia Palazzo (I Quaderni del Bardo Edizioni di Stefano Donno)



























Andromeda è la galassia più lontana visibile da occhi umani senza l'ausilio di strumenti di osservazione. “Occhi umani”. È la prima richiesta che colgo nello scorrere i testi di Maria Grazia Palazzo, il suo appello a un’umanità che comprende tutti, anche se la silloge è prevalentemente declinata al femminile e ha un portato di analisi sulla condizione della donna. Per disegnare e collocare tale condizione, l’autrice attraversa tempi e luoghi differenti e chiama, invoca, evoca figure diverse di donne – mitologiche, note o silenti – per formare «un alveare di voci», un nuovo esercito del dire a cui assegna le parole come armi, non di offesa ma come strumento di relazione e di consapevolezza: «certe parole lanciate/ non sono benedette ma colpi di machete» per uscire dallo «stallo dei senza parola». Più volte si rileva l’utilizzo del binomio «periplo ferale» e, pur se spiegato dall’autrice stessa nelle note (congrua appendice ai testi che consente una rapida consultazione ove vi sia la necessità per il lettore), ne ravvedo insita tutta la tragicità di un destino inoppugnabile a cui molte donne non hanno potuto o saputo reagire, e che – ancora oggi – obnubila la capacità di cambiamento. Maria Grazia Palazzo non incita al conflitto; con l’altra metà dell’Universo tende a perorare il confronto nel rispetto delle individualità e delle differenze, ma per rendere più incisiva la voce firma un patto intergenerazionale con altre donne, persegue la coralità e per mantenere viva la concentrazione nell’ascolto del fruitore, a livello lessicale conia vocaboli in accelerazione che manifestano, inoltre, l’urgenza del dire, di «un respiro ampio» per «uscire dalle apnee» e dalla solitudine. (Dalla prefazione di Diana Battaggia)

Maria Grazia Palazzo è nata nel ’68 in valle d’Itria. Avvocato e insegnante precaria. Negli ultimi anni ha intrapreso lo studio della teologia e dei diritti delle differenze e dei saperi di genere. È mamma adottiva. La sua più grande ambizione è riuscire a vivere l’ermeneutica delle differenze amorose, tenendo insieme il piano della quotidianità e quello dell’extra quotidiano.

iQdB edizioni di Stefano Donno (i Quaderni del Bardo Edizioni di Stefano Donno)
Sede Legale e Redazione: Via S. Simone 74 - 73107 Sannicola (LE)

A spasso per Lecce … un racconto di Mauro Ragosta




























- Matteo! Io e Francesca siamo giù al bar...per qualsiasi evenienza ci puoi rintracciare al cellulare!- proferii con voce squillante e risoluta al receptionist, senza tuttavia mancare di una certa cordialità. Poi, in maniera determinata, aprii la porta d'ingresso e in un battibaleno io e Francesca fummo nel bar Galleria. Alle dieci del mattino era sempre brulicante di gente: avvocati, vigili, giornalisti, impiegati, commesse e persone in cerca d'affari e di avventure. E a me e a Francesca piaceva tuffarci in quella piccola bolgia, che si accalcava al banco e dava l'idea di una vita cittadina pulsante e viva. Forse, il nostro era il bisogno non soddisfatto di un'esistenza intensa, che, invece, si consumava, tra pizze e cinema, in una città sostanzialmente lenta e caotica solo per il traffico.
Come al solito, ordinammo un caffé per lei, un espressino per me e un cornetto piccolo da dividere in due. E sì, perché noi non potevamo abbondare con i dolciumi, a causa della nostra stazza, a nostro avviso già eccessiva. Ci tenevamo alla nostra complessione e, sebbene non fossimo né esili e neppure agili, come la moda richiede, questo non comprometteva il nostro aspetto di persone rispettabili, curate ed effervescenti, tipiche della classe media leccese. Sì, quella impiegatizia e di professionisti che costituiscono l'ossatura della società del capoluogo salentino. E mentre facevamo colazione, discorrevamo, come ogni mattina, sulle problematiche del nostro lavoro e soprattutto della magrezza dei guadagni. Naturalmente, la nostra conversazione fu dedita anche al gossip, circa l'entourage della nostra diletta azienda: dai vari complotti ed alleanze, ai tradimenti, ai nepotismi, alle sudditanze, volute o subite, e perché no, anche ai vari isterismi e manifestazioni bipolari. Ovviamente, ce n'era per tutti i gusti, come in ogni rispettabile impresa di certe dimensioni. E tutto questo ci divertiva moltissimo, senza parlare poi delle battute spudorate ed esilaranti quando riguardavano noi due e le nostre disavventure in quel girone dantesco che era il XXX, luogo del nostro lavoro. Insomma, si trattava di un ameno sport mattutino, che rendeva piacevole la nostra intimità incipiente. Infatti, eravamo assieme, nello stesso ufficio, da appena due mesi. (…)

Mauro Ragosta economista, fotografo, poeta è autore di diversi volumi di saggistica, poesia e narrativa di rilievo nazionale. Ha collaborato e collabora tuttora con diverse testate giornalistiche on line. E’ attualmente direttore editoriale della testata on line Paise miu https://www.paisemiu.com/

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Professor Green, Rag'n'Bone Man - Photographs (Official Video)

venerdì 7 dicembre 2018

Vorrei essere come sono di Piera Giordano edito da I Quaderni del Bardo Edizioni (iQdB edizioni) di Stefano Donno
























Vincitore del Premio Internazionale di poesia e narrativa Europa in Versi 2017 - Sezione Narrativa Inedita

“Gli adolescenti spesso protestano, sfidano, provocano, si sentono non capiti. Sono fragili, insicuri, dubbiosi, cercano cura e comprensione. Linda, la ragazzina stramba di questa storia, si rinchiude nella musica dei Nirvana, parla con il loro cantante, Kurt Cobain, disegna mostruose tarme, si rade i capelli, si tagliuzza i polsi, si rifugia nel silenzio squarciato dagli scoppi della sua rabbia. Litiga con il padre intollerante verso il suo look indecente. È delusa dalla madre che non sa accoglierla così com'è. Però Linda ha un motivo in più per essere ribelle. È un segreto. L'unico rimedio è fuggire. Ma nella sua vita irrompe Francesca, la nuova prof d'italiano.”

“I movimenti mi vengono a scatto. La testa e il tronco si girano a destra e a sinistra come le marionette. Eppure non ho fili e non c’è burattinaio che mi manovri. Cosa mi sta succedendo? Faccio un lungo respiro. Il petto non si solleva né s’abbassa. Il fiato mi esce dalla bocca e dal naso con un lieve sibilo. Provo a darmi un pizzicotto. La pelle è una crosta dura. Le guance sono fisse in una stessa espressione. Non posso sorridere. Un viso sempre uguale è di certo un vantaggio, penso.”
Piera Giordano è nata a Castellamonte dove tuttora vive e insegna Lingua e Letteratura Italiana al Liceo Artistico Statale Felice Faccio. Si è laureata in Filosofia presso l’Università degli studi di Torino. Ama condividere le emozioni, per questo va ai concerti, partecipa ai reading e ha pubblicato poesie e alcuni racconti. Vorrei essere come sono è il suo primo romanzo.

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James Arthur - Silent Night (Live) | Vevo Official Performance