domenica 17 marzo 2019

Oggi si parla di Arte in Comune con Carmelo Cipriani e Paola Scialpi da Overeco Academy a Lecce


























I Quaderni del Bardo Edizioni di Stefano Donno e Overeco Academy and Workshop organizzano l’incontro "Arte in Comune": il volume che passa in rassegna con grande rigore scientifico tutto il patrimonio artistico leccese non musealizzato ma dislocato nei vari uffici, sarà presentato dall’artista Paola Scialpi (una delle artiste inserite all’interno del volume) insieme all’autore Carmelo Cipriani il 17 marzo 2019 alle ore 18.30 presso Overeco Academy and Workshop in via Antonio Costanzo Casetti 2 a Lecce .
“Lo splendido lavoro svolto dal Carmelo Cipriani e dalla sua equipe di collaboratori, innanzitutto deve diventare un ulteriore tassello fondamentale nella storia dell’arte contemporanea leccese, salentina e nazionale – dichiara Paola Scialpi curatrice del settore Arte per Overeco Academy and Workshop - Il volume infatti analizza relaziona e, soprattutto inventaria tutte le opere artistiche, per lo più dipinti e sculture, già patrimonio dell’amministrazione del capoluogo salentino, ma che devono diventare patrimonio di tutti i leccesi e salentini. Si tratta di dipinti e sculture acquisiti negli passati, opere di pittori che hanno esposto - e a volte donato - presso il Sedile in Piazza S. Oronzo, anni addietro adibito a galleria d’Arte.”
Il patrimonio pubblico di opere d’arte è per definizione un bene collettivo. Tuttavia la comunanza della proprietà non sempre corrisponde ad una reale fruizione da parte della comunità che la detiene e che da esso dovrebbe trarre profitto esercitandovi al contempo i doveri di tutela e valorizzazione. È quanto si verifica con centinaia di opere d’arte detenute da istituzioni pubbliche, specialmente enti locali, spesso inconsapevoli del valore culturale ed economico del patrimonio in loro possesso...Non costituisce eccezione il Comune di Lecce che oggi, in seguito ad apposita attività di inventariazione e studio, riscopre le sue opere e con esse una parte impor-tante della sua storia. “Arte in Comune” non solo perché collocati in immobili comunali ma anche perché oggetto di comune proprietà, privilegio ed onere non di un’astratta istituzione ma di una tangibile e spesso distratta comunità.

Paola Scialpi
iQdB edizioni di Stefano Donno (i Quaderni del Bardo Edizioni di Stefano Donno)
Sede Legale e Redazione: Via S. Simone 74 - 73107 Sannicola (LE)

Niko Pandetta Ft. Federica Barravecchia - St'ammore nun po fernì (Uffici...

venerdì 8 marzo 2019

Piera Giordano e Mariagrazia Namour a Valperga Canavese per la Festa delle Donne oggi 8 marzo 2019

























Il giorno 8 marzo, il Comune di Valperga festeggia le donne con la partecipazione delle due scrittrici Piera Giordano e Mariagrazia Namuor che racconteranno le protagoniste dei loro romanzi.  Oggi 8 marzo 2019 è previsto l’appuntamento per le ore 19.00 presso il Circolo Spazi di Società ex Società Operaia, Via P. Grosso 23 a Valperga Canavese, Torino
 Piera Giordano presenterà Linda, protagonista del romanzo Vorrei essere come sono, edito da I Quaderni del Bardo Edizioni (iQdB edizioni) di Stefano Donno, vincitore del Premio Internazionale di poesia e narrativa Europa in Versi 2017 - Sezione Narrativa  Linda è una ragazzina stramba che si rinchiude nella musica dei Nirvana, parla con il loro cantante, Kurt Cobain, disegna mostruose tarme, si rade i capelli, si tagliuzza i polsi, si rifugia nel silenzio squarciato dagli scoppi della sua rabbia. Litiga con il padre intollerante verso il suo look indecente. È delusa dalla madre che non sa accoglierla così com'è. Però Linda ha un motivo in più per essere ribelle. È un segreto. L'unico rimedio è fuggire. Ma nella sua vita irrompe Francesca, la nuova prof d'italiano.
Una storia che affronta temi come l'amicizia, la violenza sulle donne, la maturazione psicologica, il desiderio di riscatto.

Mariagrazia Namour parlerà di Bianca non era a Shatila, editore Atene del Canavese, e di due donne  lontane geograficamente – Piemonte e Libano – , ma vicine nella lotta contro il male e nella conoscenza della bellezza del vivere. Una vicenda sull'accoglienza e resistenza, ma quella delle donne. Seconda Guerra Mondiale in Canavese, ma settant'anni dopo. Amore. Quello che ti fa stare così bene da sentirti terribilmente male. Strage di Sabra e Shatila. E che ci azzecca Cuorgnè, con un genocidio?  Una moschea in montagna che, no grazie, non verrà costruita. Un adolescente violento, l'unico che ha capito e può salvare chi pensa di proteggerlo. Torino. Toro alè, micidialcanavese granata.  Insomma, una classica storia di famiglia.

iQdB edizioni di Stefano Donno (i Quaderni del Bardo Edizioni di Stefano Donno)
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COMUNE DI VALPERGA

Tiromancino - Per me è importante (Official Video) ft. Tiziano Ferro

venerdì 1 marzo 2019

FilosoficaFactory 01 : dalla Scuola di Mileto ai Presocratici (I Quaderni del Bardo Edizioni per Amazon) a cura di Erika Ranfoni

























“Esiste una città interiore in ciascuno di noi. Uno spazio in cui la pelle e l’anima costruiscono trame di senso insieme agli odori delle cose che tocchiamo e alle parole che abitiamo. Una città con un tetto, come dice Maria Zambrano. Materia che protegge ma anche soglia verso l’infinito. Il tetto chiude, ma su di esso si può anche salire per guardare le stelle, per afferrare il rosso di un tramonto, per farsi ferire da un vento di tramontana, che segna il volto nella sua danza. Una città interiore, che possiamo chiamare anima, mente, ragione, spirito,energia. Il nome non è importante. Importante è sapere che essa abita in noi e noi in essa. L’importante è sapere che c’è una porta che ne segna il confine in questo tempo. La porta è segno tanto di presenza quanto di assenza. Può essere un muro oppure un ponte. La porta della nostra città interiore è il luogo dell’ascolto e dell’accoglienza che offriamo a noi stessi e agli altri. Perimetro di ospitalità delle nostre emozioni, del dolore e dell’imprevisto, dell’ineluttabile e del determinato. Siamo noi stessi forse proprio questa porta? Soglie d’intermezzo tra il silenzio e la parola? Tra il detto e il taciuto? Tra un tu e un io? Non è importante saperlo. La porta si apre solo con una chiave. La chiave è la domanda… Saper domandare, avere voglia di farlo, provarne il desiderio è la forza con cui assume un senso il nostro stare fuori o dentro la nostra città, il nostro prendere e ricevere, accogliere e chiudere, il nostro essere Noi e il nostro essere Io. Questa città io la chiamo Filosofia…spazio di incrocio di domande. Luogo in cui la carne si fa pensiero e desiderio. Tempo unico di cura di tutti i sé possibili che lo sguardo può abitare.” (Erika Ranfoni)

La Filosofia è un lavoro manuale. Lo credo profondamente. Basta intendersi su cosa significhi questo aggettivo. Le nostre mani rappresentano la rivoluzionaria sfida dell’evoluzione. La mano afferra, sente, decide, ferisce, cura. Le mani cui mi riferisco sono quelle dell’anima e della mente. La Filosofia è un gesto che custodisce una manualità operosa, capace di sfidare l’opacità del quotidiano. Siamo nell’era del touch, in una rivoluzione 4.0. Quello che conta è oggi cosa scorriamo con le dita, cosa clicchiamo,quanti likes mettiamo. Ma le nostra dita sanno veramente pensare? Questa è la domanda cui nasce il progetto Filosoficafactory, che con i suoi Books vi propone uno storytelling delle maggiori domande che hanno attraversato la storia del pensiero occidentale. Questo primo book è dedicato alla nascita della manualità filosofica, dalla scuola di Mileto ai Presocratici. Una prima guida per entrare nel vivo dell’hardware e nei processi di formazione di un pensare da filosofo 4.0.

“Eccomi qui. Mi presento: sono Erika Ranfoni, una Filosofessa. Dopo la laurea mi sono abilitata come insegnante e parallelamente mi sono formata come Filosofo Consulente presso l’Associazione Italiana per la Consulenza Filosofica “Phronesis” e come psicologo junior. Le pratiche filosofiche sono diventate il fulcro di progetti, seminari e laboratori su molteplici tematiche: la filosofia della cura, l’etica della salute, l’estetica del gusto, la consulenza filosofica, la Filosofia e l’industry 4.0. Dopo la nascita della mia Alice “Campanellino” ho sentito il bisogno di cambiare, invertire il passo di una vita professionale che sentivo statica, sedentaria, non autenticamente filosofica. Ho capito che lo stupore è davvero la chiave magica che apre tutte le porte. Così ho rivoluzionato la mia professione e mi sono ricominciata come Filosofessa. Pensare è il mio design e lo metto a disposizione di chi voglia avventurarsi nella scoperta della sua stessa pelle, vita, testa. La mia sede operativa è una FilosoficaFactory, una fabbrica di idee, disegnate e immaginate da tutti coloro che scelgono di ascoltare il suono, il senso e la realtà del proprio pensiero “. (Photo by Frederic Köberl on Unsplash / cura editoriale Valentina Sansò)

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Hozier - Be (Official Audio)