giovedì 6 settembre 2018

Annibale Gagliani con il suo Impegno e Disincanto in Pasolini, De Andrè , Gaber e Gaetano alla Farmacia Letteraria di Martano














Il libro di Annibale Gagliani IMPEGNO E DISINCANTO IN PASOLINI, DE ANDRÉ, GABER E R. GAETANO( I Quaderni del Bardo Edizioni di Stefano Donno) sarà presentato dalla Prof.ssa Anna Maria Coluccia, da Alessio Paiano e dall’editore Stefano Donno. L’appuntamento è previsto per il 7 settembre 2018 alle ore 21,30 presso Farmacia Letteraria Corte Grande, Piazza Assunta a Martano (Lecce).
https://ssl.gstatic.com/ui/v1/icons/mail/images/cleardot.gifIMPEGNO E DISINCANTO IN PASOLINI, DE ANDRÉ, GABER E R. GAETANO DI ANNIBALE GAGLIANI (I QUADERNI DEL BARDO EDIZIONI DI STEFANO DONNO)
CON LA PREFAZIONE DI MARCELLO APRILE, PROFESSORE ORDINARIO DI LINGUISTICA ITALIANA DELL’UNIVERSITÀ DEL SALENTO E RESPONSABILE DELLA LETTERA “D” DEL DIZIONARIO ETIMOLOGICO “LEI”
Ha inaugurato il suo cammino in questi giorni il libro di Annibale Gagliani, «Impegno e disincanto in Pasolini, De André, Gaber e R. Gaetano», i Quaderni del Bardo edizioni di Stefano Donno. Quattro fuoriclasse del nostro Novecento: un professore, un filosofo e due poeti. In un frangente storico di profonda povertà valoriale e artistica, essi ci indicano la strada verso l’Umanesimo Nuovo, analizzando emozionalmente e asetticamente gli ultimi centosessant’anni d’Italia e del mondo Occidentale (bilaterale). I Quattro emanano una luce invincibile, in grado di penetrare nelle tenebre contemporanee che svuotano progressivamente l’individuo. La loro arte è disincanto allo stato puro: poesia, prosa, cinema, teatro e musica: le armi più potenti per sfuggire all’omologazione socioculturale del Duemila. Il 68 è un grosso inganno, le mode del mercato sono letali, la mancanza di sensibilità civile sempre più evidente. In questo viaggio disincantato, eseguito attraverso i testi, le fonti e le testimonianze più vicine agli artisti, si può rivoluzionare se stessi, abbracciando umanamente le incommensurabili profezie.
Per Gagliani la scelta di affidarsi a questi Quattro a-topos della parola, del silenzio e del suono non è casuale: «Essi sono i più attuali che la nostra cultura contemporanea abbia sfornato e lo saranno per sempre, come accade ai più grandi. Sono visionari, sensibili ed estremamente innovativi. Tutto l’opposto del 99% degli pseudo-artisti che navigano in mainstream oggi. Quest’ultimi narrano il falso: i tatuaggi, il look alla moda e l’aria dannata li fa sembrare all’avanguardia, invece sono obsoleti dentro. I veri narratori della nostra epoca e del prossimo trentennio sono PPP, FDA, GG e RG». Come afferma Paolo Dal Bon – presidente della Fondazione Giorgio Gaber – all’interno del saggio, «Essi hanno “un’intatta percezione del dolore”. Sono tutti e quattro intellettuali degli ultimi, narratori delle ingiustizie terrene verso i più deboli e osservatori delle grandi contraddizioni dell’uomo contemporaneo».
I Quattro Profeti hanno in comune la letteratura di formazione e le battaglie combattute, contaminandosi a vicenda indirettamente. Pasolini ha profondamente ispirato, soprattutto con i suoi Scritti Corsari, Faber, Gaber e Rino Gaetano. De André e Gaber sono gli artisti di punta del Sessantotto e si sono ritrovati ad avere una determinante amicizia in comune: Luigi Tenco, che ha collaborato con tutti e due e dopo la sua morte ha cambiato la vita a entrambi. Riguardo Rino Gaetano, è cresciuto leggendo Pasolini, ascoltando De André e guardando Gaber a teatro.
In estrema sintesi, un professore delle arti, PPP, un poeta tradizionale aperto al futuro, FDA, un vero filosofo, GG, un poeta fantascientifico che stazionava già nel futuro, RG, hanno scelto la strada più ardua, non violentando loro stessi ed esprimendo un’arte di fortissimo impegno e disincanto sociale. Venivano criticati dagli “intellettuali” del potere, dalla gente frivola che ghettizzava i loro testi per evidenti deficit di sensibilità. Uniti, tutti e quattro, sono invincibili. Diventano un’arma dolcissima in grado di colpire e migliorare una generazione, quella dell’autore. Gagliani spiega le intenzioni del suo lavoro: «Se il saggio verrà letto da tanti giovani, magari si accenderà la curiosità di ascoltare con spirito nuovo i cantautori che cito, omaggiando di conseguenza l’opera totale di Pasolini. Allora sì, questo viaggio avrà un senso. Allora sì, ne sarà valsa la pena».
«Il primo libro di Annibale Gagliani è lo sviluppo di un traguardo personale importante, lungamente pensato, sviluppato, limato, articolato negli anni precedenti, in cui l’autore ha esercitato una pazienza non comune ed è andato alla ricerca di fonti e interpretazioni che spesso sono testimoniali e di prima mano […]. Quando si ha a che fare con quattro icone riconosciute della cultura alta e popolare dell’Italia contemporanea non è facile dire qualcosa di nuovo, o anche semplicemente non è scontato evitare di scrivere quattro profili staccati e avulsi, estranei tra loro, tanti quanti sono gli artisti (tutti Maestri della parola, tre su quattro anche del suono) che l’autore ha illustrato in questo libro. Ne è venuto fuori un percorso duro, compatto, radicale; un insieme in cui appare chiaro, nelle persino ovvie diversità di espressioni, temi, percorsi (anche politici), epoche, che cosa unisce Pier Paolo Pasolini, Fabrizio De André, Giorgio Gaber e Rino Gaetano. Com’è giusto, Annibale Gagliani salta sulle differenze e nota affinità mai venute fuori prima, che però sono lì, pronte per essere scoperte». (Dalla prefazione di «Impegno e disincanto in Pasolini, De André, Gaber e R. Gaetano», curata dal Prof. Marcello Aprile)
Annibale Gagliani nasce a Mesagne (BR) il 4 ottobre del 1992. Si laurea con lode in Lettere Moderne all’Università del Salento, dopo aver discusso una tesi sul linguaggio disincantato. È tra i vincitori della seconda edizione del Master in Giornalismo 3.0 di Nuovevoci Network, a Napoli. Comincia il suo sentiero narrativo ricevendo il premio della critica alla terza edizione del concorso letterario nazionale “Fuori dal cassetto”, per un racconto dedicato ai lavoratori dell’ILVA, “La vita è un viaggio favoloso”. Nel 2013 instaura una collaborazione con l’amministrazione del comune di San Donaci (BR) e diviene responsabile del laboratorio urbano “Officine Creative”, promotore della cultura di strada. Nel 2014 costruisce e organizza, assieme al Professore Marcello Aprile, la rassegna universitaria di seminari rivoluzionari, “Cafè Barocco Revolution”, che registra cinque edizioni. Nel 2015 lavora come reporter per la web tv d’Ateneo dell’Università del Salento, The Box Tv. Alla fine dello stesso anno si distingue come narratore al Workshop giornalistico di Sportitalia, a Milano. Nel 2016 diventa responsabile della sezione culturale di «Leccecronaca.it», dove racconta vizi e virtù del Tacco d’Italia. Alla fine del 2016 avvia una collaborazione con «Rompipallone.it», curando una rubrica video che fonde l’arte al calcio: “L’arte del gusto calcistico”. Nello stesso periodo è corrispondente di Radio Dimensione Italia per il calcio internazionale, editorialista di punta per «Sport in Condotta» e ospite della trasmissione leccese Piazza Giallorossa. Dal 2017 collabora con il «Nuovo Quotidiano di Puglia», raccontando l’ardente cronaca della provincia di Brindisi. Da gennaio 2018 narra di letteratura e politica per la rivista romana «L’Intellettuale Dissidente», e di musica e sport per il periodico «Contrasti». È conosciuto negli ambienti culturali salentini per le sue poesie anarchiche, che profumano di simbolismo e lasciano un sapore romantico sulle labbra. Tra i suoi modelli intellettuali, oltre ai Quattro Profeti del saggio «Impegno e disincanto», ritroviamo Albert Camus, Roland Barthes, Leonardo Sciascia, Eugenio Montale, Beppe Viola e Gianni Brera.
iQdB edizioni di Stefano Donno (i Quaderni del Bardo Edizioni di Stefano Donno)
Sede Legale e Redazione: Via S. Simone 74 - 73107 Sannicola (LE)
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Ennio Bencini … nel paese dell’anima di Donato Di Poce






















“Tutti i grandi visionari hanno saputo vedere oltre i propri limiti e Bencini è uno di loro, ma con in più due doni preziosi e rari; la generosità e l’umiltà di farci vedere da vicino il taccuino interiore della sua anima, e questo me lo ha reso uno degli artisti più veri e stimati a cui mi lega una trentennale amicizia. Ennio, figlio d’Arte (il padre era un apprezzatissimo pittore postmacchiaiolo), ha respirato la cultura del rinascimento toscano con esperienze giovanili di orafo e restauratore, esperienze che nella sua pittura e scultura successiva sono venute fuori con prepotenza ed eleganza, a volte ai limiti del manierismo, sempre però in equilibrio con la cultura avanguardistica del ‘900 e la sua corrente materica (Burri e Arte povera) e del re cycling di Rauschenberg. I manufatti liturgici che fisicamente innesta nei suoi quadri(cibori, cornici, reliquiari sabbia nera di emamtite e spine di carrubo, etc…), ci connettono al suo mondo spirituale e le sue tavole sono preghiere di grazia e insieme parabole metafisiche. L’Artista ha lavorato per cicli tematici e nuclei materici, approdando negli ultimi anni a cicli di lavori straordinari “ Pietre”, “Cancelli” , “Piogge”, “Tondi”, “Eclissi”, “Nature morte”, “Pagine musicali” in un’etica dell’arte come esperienza.

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LOGIN 03: Bollettino telematico sul mondo dei libri e dell’editoria on/off line. A cura di Stefano Donno




 

















Senza ombra di dubbio LOGIN sarà una rassegna aperiodica ma puntuale (almeno lo spero) di segnali dal mondo della letteratura, della saggistica della poesia insomma dal multiverso dei libri, per informare condividere e magari scoprire piccole cose preziose che hanno a che fare con autori ed editori on e off line. Non poteva che chiamarsi LOGIN non per mimesi stilistica e semantica giusto per adeguarsi ai tempi della parola e della sintassi “social”, ma per descrivere un momento di attraversamento della soglia, in bilico tra il sacro dei grandi del patrimonio culturale mondiale e il profano (in senso buono) o meglio il post popular delle Lettere e della Scrittura di oggi. E allora ho preso il coraggio a quattro mani, partendo quasi in silenzio, e che comunque non è cosa da poco, nella speranza di essere d’aiuto in qualche modo a non perdersi tra le mille voci che vogliono affermare il loro esserci tra i “laureati” e i “diplomati” del libro, a volte senza trovare la giusta visibilità e considerazione, o un modo per confrontarsi e crescere. Dunque amici e sodali blogger, Youtubers, editori, editors, opinion leader, influencer, critici letterari, autori segnalatemi (perché per primi ne avete valutato la validità) la vostra proposta, quello di cui vale la pensa sottolineare con l’evidenziatore del rimando e sarò felice di contribuire alla causa del dibattito culturale e alla creazione di circoli e frattali ermeneutici proficui.

I vostri link potete mandarli a

Che dire … buon viaggio!

In questo numero Donato Di Poce, Senzaudio, Nicola Vacca, Gianluca Garrapa, Satisfiction, Marco Vetrugno, Chiara Evangelista, Riforma.it, Sergio Rostagno, erigibbi, La Nave di Teseo

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Hande Yener - Love Always Wins (Official Video)

Chris Brown - Ghetto (Official)

Aminé - REEL IT IN

Eminem - Fall

mercoledì 5 settembre 2018

Limp Bizkit "Behind Blue Eyes"

Franco Colnaghi di Donato Di Poce


 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
“Nell’arte di Franco Colnaghi, la leggerezza attraversa tutto il suo percorso di ricerca e sperimentazione, di espressione e di tensione etica e stilistica, a partire dai primissimi disegni astratti degli esordi, per arrivare agli alberi soffiati sulla materia degli anni ’90 sino alle scatole e alle esili filiformi sculture, al ciclo “Città dei poeti “ e alla ”Leggerezza” delle recentissime opere. Nel caso di Colnaghi, la leggerezza esprime sia qualità formali che poetiche, la sua è una ricerca incessante sia nei temi (paesaggi astratti, ideogrammi cinesi etc…), che nella ricerca e sperimentazione materica (dall’utilizzo del legno al filo di ferro al cemento), un esercizio continuo di nuove forme, modi ed espressioni, che solo dai neofiti e dai detrattori incapaci di “leggerezza”, vengono scambiate per incoerenza stilistica e tematica. Ai nostalgici della classicità e dei canoni della moda e del mercato, ai detrattori della sperimentazione che accusano di vaghezza e casualità, ricordo solo una riflessione di Pindaro: “Il sapere e la vita, invece di essere una dimora stabile, sono una strada”. Così come per Colnaghi la “leggerezza” non è solo una conquista, ma una via, una strada per accedere con precisione e libertà espressiva, al mondo del gioco, della fantasia, della felicità, della spontaneità espressiva, della fluttuazione materica, del movimento, la “leggerezza” per il nostro artista diventa la chiave di accesso alla visionarietà, alla semplicità, alla poeticità, che sono gli unici valori fondanti e importanti dell’essere e del divenire di un’anima “leggera”, in cammino verso l’invisibile, praticando la “leggerezza” come un’oasi di senso e un altrove denso di verità e bellezza.” (Donato Di Poce)

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Limp Bizkit - Rollin' (Air Raid Vehicle)

Eros Ramazzotti - Cose Della Vita (1993 directed by Spike Lee)

Machine Gun Kelly "Rap Devil" (Eminem Diss) (WSHH Exclusive - Official M...

Sfera Ebbasta - 20 Collane (Prod. Charlie Charles)

Bloodhound Gang - The Bad Touch

sabato 1 settembre 2018

The White Stripes - 'Seven Nation Army'

Dead Or Alive - You Spin Me Round (Like a Record) (Official Video)

Bryan Ferry - Slave To Love

David Bowie – Space Oddity (Official Video)

Jefferson Airplane - Somebody To Love (Live at Woodstock Music & Art Fa...

Jefferson Airplane -White Rabbit- Official Music Video

Gloria Estefan - Rhythm Is Gonna Get You

Gloria Estefan - Mi Tierra

Bee Gees - Too Much Heaven

Bee Gees - Stayin' Alive [Version 1] (Video)

Bee Gees - How Deep Is Your Love (1977)

Marc Moulin ‎– Lord, You Make Me So Weak

Il Meglio Di Pachelbel - 1 Ora Con Miglior Musica Classica Barocca HD

George Michael, Aretha Franklin - I Knew You Were Waiting (For Me) (Offi...

Aretha Franklin - Freeway Of Love (Video)

Ariana Grande Performs "Natural Woman" at Aretha Franklin's Funeral

IMPEGNO E DISINCANTO IN PASOLINI, DE ANDRÉ, GABER E R. GAETANO DI ANNIBALE GAGLIANO A SPONGANO













Il libro di Annibale Gagliani IMPEGNO E DISINCANTO IN PASOLINI, DE ANDRÉ, GABER E R. GAETANO  ( I Quaderni del Bardo Edizioni di Stefano Donno) sarà presentato da  Raffaele Gorgoni,  e sono previsti i saluti istituzionali Dott.ssa Serena Bramato, assessore alla Cultura.  L’appuntamento è previsto per lunedì 3 settembre 2018 alle ore 21,30 presso Parco Rini a Spongano nell’ambito della rassegna Vicoli d’estate
IMPEGNO E DISINCANTO IN PASOLINI, DE ANDRÉ, GABER E R. GAETANO DI ANNIBALE GAGLIANI (I QUADERNI DEL BARDO EDIZIONI DI STEFANO DONNO)
CON LA PREFAZIONE DI MARCELLO APRILE, PROFESSORE ORDINARIO DI LINGUISTICA ITALIANA DELL’UNIVERSITÀ DEL SALENTO E RESPONSABILE DELLA LETTERA “D” DEL DIZIONARIO ETIMOLOGICO “LEI”
Ha inaugurato il suo cammino in questi giorni il libro di Annibale Gagliani, «Impegno e disincanto in Pasolini, De André, Gaber e R. Gaetano», i Quaderni del Bardo edizioni di Stefano Donno. Quattro fuoriclasse del nostro Novecento: un professore, un filosofo e due poeti. In un frangente storico di profonda povertà valoriale e artistica, essi ci indicano la strada verso l’Umanesimo Nuovo, analizzando emozionalmente e asetticamente gli ultimi centosessant’anni d’Italia e del mondo Occidentale (bilaterale). I Quattro emanano una luce invincibile, in grado di penetrare nelle tenebre contemporanee che svuotano progressivamente l’individuo. La loro arte è disincanto allo stato puro: poesia, prosa, cinema, teatro e musica: le armi più potenti per sfuggire all’omologazione socioculturale del Duemila. Il 68 è un grosso inganno, le mode del mercato sono letali, la mancanza di sensibilità civile sempre più evidente. In questo viaggio disincantato, eseguito attraverso i testi, le fonti e le testimonianze più vicine agli artisti, si può rivoluzionare se stessi, abbracciando umanamente le incommensurabili profezie.

Per Gagliani la scelta di affidarsi a questi Quattro a-topos della parola, del silenzio e del suono non è casuale: «Essi sono i più attuali che la nostra cultura contemporanea abbia sfornato e lo saranno per sempre, come accade ai più grandi. Sono visionari, sensibili ed estremamente innovativi. Tutto l’opposto del 99% degli pseudo-artisti che navigano in mainstream oggi. Quest’ultimi narrano il falso: i tatuaggi, il look alla moda e l’aria dannata li fa sembrare all’avanguardia, invece sono obsoleti dentro. I veri narratori della nostra epoca e del prossimo trentennio sono PPP, FDA, GG e RG». Come afferma Paolo Dal Bon – presidente della Fondazione Giorgio Gaber – all’interno del saggio, «Essi hanno “un’intatta percezione del dolore”. Sono tutti e quattro intellettuali degli ultimi, narratori delle ingiustizie terrene verso i più deboli e osservatori delle grandi contraddizioni dell’uomo contemporaneo».

 I Quattro Profeti hanno in comune la letteratura di formazione e le battaglie combattute, contaminandosi a vicenda indirettamente. Pasolini ha profondamente ispirato, soprattutto con i suoi Scritti Corsari, Faber, Gaber e Rino Gaetano. De André e Gaber sono gli artisti di punta del Sessantotto e si sono ritrovati ad avere una determinante amicizia in comune: Luigi Tenco, che ha collaborato con tutti e due e dopo la sua morte ha cambiato la vita a entrambi. Riguardo Rino Gaetano, è cresciuto leggendo Pasolini, ascoltando De André e guardando Gaber a teatro.

In estrema sintesi, un professore delle arti, PPP, un poeta tradizionale aperto al futuro, FDA, un vero filosofo, GG, un poeta fantascientifico che stazionava già nel futuro, RG, hanno scelto la strada più ardua, non violentando loro stessi ed esprimendo un’arte di fortissimo impegno e disincanto sociale. Venivano criticati dagli “intellettuali” del potere, dalla gente frivola che ghettizzava i loro testi per evidenti deficit di sensibilità. Uniti, tutti e quattro, sono invincibili. Diventano un’arma dolcissima in grado di colpire e migliorare una generazione, quella dell’autore. Gagliani spiega le intenzioni del suo lavoro: «Se il saggio verrà letto da tanti giovani, magari si accenderà la curiosità di ascoltare con spirito nuovo i cantautori che cito, omaggiando di conseguenza l’opera totale di Pasolini. Allora sì, questo viaggio avrà un senso. Allora sì, ne sarà valsa la pena».

 «Il primo libro di Annibale Gagliani è lo sviluppo di un traguardo personale importante, lungamente pensato, sviluppato, limato, articolato negli anni precedenti, in cui l’autore ha esercitato una pazienza non comune ed è andato alla ricerca di fonti e interpretazioni che spesso sono testimoniali e di prima mano […]. Quando si ha a che fare con quattro icone riconosciute della cultura alta e popolare dell’Italia contemporanea non è facile dire qualcosa di nuovo, o anche semplicemente non è scontato evitare di scrivere quattro profili staccati e avulsi, estranei tra loro, tanti quanti sono gli artisti (tutti Maestri della parola, tre su quattro anche del suono) che l’autore ha illustrato in questo libro. Ne è venuto fuori un percorso duro, compatto, radicale; un insieme in cui appare chiaro, nelle persino ovvie diversità di espressioni, temi, percorsi (anche politici), epoche, che cosa unisce Pier Paolo Pasolini, Fabrizio De André, Giorgio Gaber e Rino Gaetano. Com’è giusto, Annibale Gagliani salta sulle differenze e nota affinità mai venute fuori prima, che però sono lì, pronte per essere scoperte». (Dalla prefazione di «Impegno e disincanto in Pasolini, De André, Gaber e R. Gaetano», curata dal Prof. Marcello Aprile)

Annibale Gagliani nasce a Mesagne (BR) il 4 ottobre del 1992. Si laurea con lode in Lettere Moderne all’Università del Salento, dopo aver discusso una tesi sul linguaggio disincantato. È tra i vincitori della seconda edizione del Master in Giornalismo 3.0 di Nuovevoci Network, a Napoli. Comincia il suo sentiero narrativo ricevendo il premio della critica alla terza edizione del concorso letterario nazionale “Fuori dal cassetto”, per un racconto dedicato ai lavoratori dell’ILVA, “La vita è un viaggio favoloso”. Nel 2013 instaura una collaborazione con l’amministrazione del comune di San Donaci (BR) e diviene responsabile del laboratorio urbano “Officine Creative”, promotore della cultura di strada. Nel 2014 costruisce e organizza, assieme al Professore Marcello Aprile, la rassegna universitaria di seminari rivoluzionari, “Cafè Barocco Revolution”, che registra cinque edizioni. Nel 2015 lavora come reporter per la web tv d’Ateneo dell’Università del Salento, The Box Tv. Alla fine dello stesso anno si distingue come narratore al Workshop giornalistico di Sportitalia, a Milano. Nel 2016 diventa responsabile della sezione culturale di «Leccecronaca.it», dove racconta vizi e virtù del Tacco d’Italia. Alla fine del 2016 avvia una collaborazione con «Rompipallone.it», curando una rubrica video che fonde l’arte al calcio: “L’arte del gusto calcistico”. Nello stesso periodo è corrispondente di Radio Dimensione Italia per il calcio internazionale, editorialista di punta per «Sport in Condotta» e ospite della trasmissione leccese Piazza Giallorossa. Dal 2017 collabora con il «Nuovo Quotidiano di Puglia», raccontando l’ardente cronaca della provincia di Brindisi. Da gennaio 2018 narra di letteratura e politica per la rivista romana «L’Intellettuale Dissidente», e di musica e sport per il periodico «Contrasti». È conosciuto negli ambienti culturali salentini per le sue poesie anarchiche, che profumano di simbolismo e lasciano un sapore romantico sulle labbra. Tra i suoi modelli intellettuali, oltre ai Quattro Profeti del saggio «Impegno e disincanto», ritroviamo Albert Camus, Roland Barthes, Leonardo Sciascia, Eugenio Montale, Beppe Viola e Gianni Brera.  

 iQdB edizioni di Stefano Donno (i Quaderni del Bardo Edizioni di Stefano Donno)
Sede Legale e Redazione: Via S. Simone 74 - 73107 Sannicola (LE)
link del video trailer
https://www.youtube.com/watch?v=ZsOZrM9MBpU

Depeche Mode - Where's the Revolution

Depeche Mode - Enjoy the Silence

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