Il libro di Annibale Gagliani IMPEGNO E
DISINCANTO IN PASOLINI, DE ANDRÉ, GABER E R. GAETANO( I Quaderni del Bardo
Edizioni di Stefano Donno) sarà presentato dalla Prof.ssa Anna Maria Coluccia,
da Alessio Paiano e dall’editore Stefano Donno. L’appuntamento è previsto per
il 7 settembre 2018 alle ore 21,30 presso Farmacia Letteraria Corte Grande,
Piazza Assunta a Martano (Lecce).
CON LA PREFAZIONE DI MARCELLO APRILE,
PROFESSORE ORDINARIO DI LINGUISTICA ITALIANA DELL’UNIVERSITÀ DEL SALENTO E
RESPONSABILE DELLA LETTERA “D” DEL DIZIONARIO ETIMOLOGICO “LEI”
Ha inaugurato il suo cammino in questi
giorni il libro di Annibale Gagliani, «Impegno e disincanto in Pasolini, De
André, Gaber e R. Gaetano», i Quaderni del Bardo edizioni di Stefano Donno.
Quattro fuoriclasse del nostro Novecento: un professore, un filosofo e due
poeti. In un frangente storico di profonda povertà valoriale e artistica, essi
ci indicano la strada verso l’Umanesimo Nuovo, analizzando emozionalmente e
asetticamente gli ultimi centosessant’anni d’Italia e del mondo Occidentale
(bilaterale). I Quattro emanano una luce invincibile, in grado di penetrare
nelle tenebre contemporanee che svuotano progressivamente l’individuo. La loro
arte è disincanto allo stato puro: poesia, prosa, cinema, teatro e musica: le
armi più potenti per sfuggire all’omologazione socioculturale del Duemila. Il
68 è un grosso inganno, le mode del mercato sono letali, la mancanza di
sensibilità civile sempre più evidente. In questo viaggio disincantato,
eseguito attraverso i testi, le fonti e le testimonianze più vicine agli
artisti, si può rivoluzionare se stessi, abbracciando umanamente le
incommensurabili profezie.
Per Gagliani la scelta di affidarsi a
questi Quattro a-topos della parola, del silenzio e del suono non è casuale:
«Essi sono i più attuali che la nostra cultura contemporanea abbia sfornato e
lo saranno per sempre, come accade ai più grandi. Sono visionari, sensibili ed
estremamente innovativi. Tutto l’opposto del 99% degli pseudo-artisti che
navigano in mainstream oggi. Quest’ultimi narrano il falso: i tatuaggi, il look
alla moda e l’aria dannata li fa sembrare all’avanguardia, invece sono obsoleti
dentro. I veri narratori della nostra epoca e del prossimo trentennio sono PPP,
FDA, GG e RG». Come afferma Paolo Dal Bon – presidente della Fondazione Giorgio
Gaber – all’interno del saggio, «Essi hanno “un’intatta percezione del dolore”.
Sono tutti e quattro intellettuali degli ultimi, narratori delle ingiustizie
terrene verso i più deboli e osservatori delle grandi contraddizioni dell’uomo
contemporaneo».
I Quattro Profeti hanno in comune la
letteratura di formazione e le battaglie combattute, contaminandosi a vicenda
indirettamente. Pasolini ha profondamente ispirato, soprattutto con i suoi
Scritti Corsari, Faber, Gaber e Rino Gaetano. De André e Gaber sono gli artisti
di punta del Sessantotto e si sono ritrovati ad avere una determinante amicizia
in comune: Luigi Tenco, che ha collaborato con tutti e due e dopo la sua morte
ha cambiato la vita a entrambi. Riguardo Rino Gaetano, è cresciuto leggendo
Pasolini, ascoltando De André e guardando Gaber a teatro.
In estrema sintesi, un professore delle
arti, PPP, un poeta tradizionale aperto al futuro, FDA, un vero filosofo, GG,
un poeta fantascientifico che stazionava già nel futuro, RG, hanno scelto la
strada più ardua, non violentando loro stessi ed esprimendo un’arte di
fortissimo impegno e disincanto sociale. Venivano criticati dagli
“intellettuali” del potere, dalla gente frivola che ghettizzava i loro testi
per evidenti deficit di sensibilità. Uniti, tutti e quattro, sono invincibili.
Diventano un’arma dolcissima in grado di colpire e migliorare una generazione,
quella dell’autore. Gagliani spiega le intenzioni del suo lavoro: «Se il saggio
verrà letto da tanti giovani, magari si accenderà la curiosità di ascoltare con
spirito nuovo i cantautori che cito, omaggiando di conseguenza l’opera totale
di Pasolini. Allora sì, questo viaggio avrà un senso. Allora sì, ne sarà valsa
la pena».
«Il primo libro di Annibale Gagliani è lo
sviluppo di un traguardo personale importante, lungamente pensato, sviluppato,
limato, articolato negli anni precedenti, in cui l’autore ha esercitato una
pazienza non comune ed è andato alla ricerca di fonti e interpretazioni che
spesso sono testimoniali e di prima mano […]. Quando si ha a che fare con
quattro icone riconosciute della cultura alta e popolare dell’Italia contemporanea
non è facile dire qualcosa di nuovo, o anche semplicemente non è scontato
evitare di scrivere quattro profili staccati e avulsi, estranei tra loro, tanti
quanti sono gli artisti (tutti Maestri della parola, tre su quattro anche del
suono) che l’autore ha illustrato in questo libro. Ne è venuto fuori un
percorso duro, compatto, radicale; un insieme in cui appare chiaro, nelle
persino ovvie diversità di espressioni, temi, percorsi (anche politici),
epoche, che cosa unisce Pier Paolo Pasolini, Fabrizio De André, Giorgio Gaber e
Rino Gaetano. Com’è giusto, Annibale Gagliani salta sulle differenze e nota
affinità mai venute fuori prima, che però sono lì, pronte per essere scoperte».
(Dalla prefazione di «Impegno e disincanto in Pasolini, De André, Gaber e R. Gaetano»,
curata dal Prof. Marcello Aprile)
Annibale Gagliani nasce a Mesagne (BR) il
4 ottobre del 1992. Si laurea con lode in Lettere Moderne all’Università del
Salento, dopo aver discusso una tesi sul linguaggio disincantato. È tra i
vincitori della seconda edizione del Master in Giornalismo 3.0 di Nuovevoci
Network, a Napoli. Comincia il suo sentiero narrativo ricevendo il premio della
critica alla terza edizione del concorso letterario nazionale “Fuori dal
cassetto”, per un racconto dedicato ai lavoratori dell’ILVA, “La vita è un
viaggio favoloso”. Nel 2013 instaura una collaborazione con l’amministrazione
del comune di San Donaci (BR) e diviene responsabile del laboratorio urbano
“Officine Creative”, promotore della cultura di strada. Nel 2014 costruisce e
organizza, assieme al Professore Marcello Aprile, la rassegna universitaria di
seminari rivoluzionari, “Cafè Barocco Revolution”, che registra cinque
edizioni. Nel 2015 lavora come reporter per la web tv d’Ateneo dell’Università
del Salento, The Box Tv. Alla fine dello stesso anno si distingue come
narratore al Workshop giornalistico di Sportitalia, a Milano. Nel 2016 diventa
responsabile della sezione culturale di «Leccecronaca.it», dove racconta vizi e
virtù del Tacco d’Italia. Alla fine del 2016 avvia una collaborazione con
«Rompipallone.it», curando una rubrica video che fonde l’arte al calcio:
“L’arte del gusto calcistico”. Nello stesso periodo è corrispondente di Radio
Dimensione Italia per il calcio internazionale, editorialista di punta per «Sport
in Condotta» e ospite della trasmissione leccese Piazza Giallorossa. Dal 2017
collabora con il «Nuovo Quotidiano di Puglia», raccontando l’ardente cronaca
della provincia di Brindisi. Da gennaio 2018 narra di letteratura e politica
per la rivista romana «L’Intellettuale Dissidente», e di musica e sport per il
periodico «Contrasti». È conosciuto negli ambienti culturali salentini per le
sue poesie anarchiche, che profumano di simbolismo e lasciano un sapore
romantico sulle labbra. Tra i suoi modelli intellettuali, oltre ai Quattro
Profeti del saggio «Impegno e disincanto», ritroviamo Albert Camus, Roland
Barthes, Leonardo Sciascia, Eugenio Montale, Beppe Viola e Gianni Brera.
iQdB edizioni di Stefano Donno (i Quaderni
del Bardo Edizioni di Stefano Donno)
Sede Legale e Redazione: Via S. Simone 74
- 73107 Sannicola (LE)
Info Link - http://www. iquadernidelbardoedizioni.it/
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