Il libro di Annibale
Gagliani IMPEGNO E DISINCANTO IN PASOLINI, DE ANDRÉ, GABER E R. GAETANO ( I Quaderni del Bardo Edizioni di Stefano Donno)
sarà presentato da Raffaele
Gorgoni, e sono previsti i saluti
istituzionali Dott.ssa Serena Bramato, assessore alla Cultura. L’appuntamento è previsto per lunedì 3
settembre 2018 alle ore 21,30 presso Parco Rini a Spongano nell’ambito della
rassegna Vicoli d’estate
IMPEGNO E DISINCANTO IN
PASOLINI, DE ANDRÉ, GABER E R. GAETANO DI ANNIBALE GAGLIANI (I QUADERNI DEL
BARDO EDIZIONI DI STEFANO DONNO)
CON LA PREFAZIONE DI
MARCELLO APRILE, PROFESSORE ORDINARIO DI LINGUISTICA ITALIANA DELL’UNIVERSITÀ
DEL SALENTO E RESPONSABILE DELLA LETTERA “D” DEL DIZIONARIO ETIMOLOGICO “LEI”
Ha inaugurato il suo
cammino in questi giorni il libro di Annibale Gagliani, «Impegno e disincanto
in Pasolini, De André, Gaber e R. Gaetano», i Quaderni del Bardo edizioni di
Stefano Donno. Quattro fuoriclasse del nostro Novecento: un professore, un
filosofo e due poeti. In un frangente storico di profonda povertà valoriale e
artistica, essi ci indicano la strada verso l’Umanesimo Nuovo, analizzando
emozionalmente e asetticamente gli ultimi centosessant’anni d’Italia e del
mondo Occidentale (bilaterale). I Quattro emanano una luce invincibile, in
grado di penetrare nelle tenebre contemporanee che svuotano progressivamente
l’individuo. La loro arte è disincanto allo stato puro: poesia, prosa, cinema,
teatro e musica: le armi più potenti per sfuggire all’omologazione
socioculturale del Duemila. Il 68 è un grosso inganno, le mode del mercato sono
letali, la mancanza di sensibilità civile sempre più evidente. In questo
viaggio disincantato, eseguito attraverso i testi, le fonti e le testimonianze
più vicine agli artisti, si può rivoluzionare se stessi, abbracciando
umanamente le incommensurabili profezie.
Per Gagliani la scelta
di affidarsi a questi Quattro a-topos della parola, del silenzio e del suono
non è casuale: «Essi sono i più attuali che la nostra cultura contemporanea
abbia sfornato e lo saranno per sempre, come accade ai più grandi. Sono
visionari, sensibili ed estremamente innovativi. Tutto l’opposto del 99% degli
pseudo-artisti che navigano in mainstream oggi. Quest’ultimi narrano il falso:
i tatuaggi, il look alla moda e l’aria dannata li fa sembrare all’avanguardia,
invece sono obsoleti dentro. I veri narratori della nostra epoca e del prossimo
trentennio sono PPP, FDA, GG e RG». Come afferma Paolo Dal Bon – presidente
della Fondazione Giorgio Gaber – all’interno del saggio, «Essi hanno
“un’intatta percezione del dolore”. Sono tutti e quattro intellettuali degli
ultimi, narratori delle ingiustizie terrene verso i più deboli e osservatori
delle grandi contraddizioni dell’uomo contemporaneo».
I Quattro Profeti hanno in comune la
letteratura di formazione e le battaglie combattute, contaminandosi a vicenda
indirettamente. Pasolini ha profondamente ispirato, soprattutto con i suoi
Scritti Corsari, Faber, Gaber e Rino Gaetano. De André e Gaber sono gli artisti
di punta del Sessantotto e si sono ritrovati ad avere una determinante amicizia
in comune: Luigi Tenco, che ha collaborato con tutti e due e dopo la sua morte
ha cambiato la vita a entrambi. Riguardo Rino Gaetano, è cresciuto leggendo
Pasolini, ascoltando De André e guardando Gaber a teatro.
In estrema sintesi, un
professore delle arti, PPP, un poeta tradizionale aperto al futuro, FDA, un
vero filosofo, GG, un poeta fantascientifico che stazionava già nel futuro, RG,
hanno scelto la strada più ardua, non violentando loro stessi ed esprimendo
un’arte di fortissimo impegno e disincanto sociale. Venivano criticati dagli
“intellettuali” del potere, dalla gente frivola che ghettizzava i loro testi
per evidenti deficit di sensibilità. Uniti, tutti e quattro, sono invincibili.
Diventano un’arma dolcissima in grado di colpire e migliorare una generazione,
quella dell’autore. Gagliani spiega le intenzioni del suo lavoro: «Se il saggio
verrà letto da tanti giovani, magari si accenderà la curiosità di ascoltare con
spirito nuovo i cantautori che cito, omaggiando di conseguenza l’opera totale
di Pasolini. Allora sì, questo viaggio avrà un senso. Allora sì, ne sarà valsa
la pena».
«Il primo libro di Annibale Gagliani è lo
sviluppo di un traguardo personale importante, lungamente pensato, sviluppato,
limato, articolato negli anni precedenti, in cui l’autore ha esercitato una
pazienza non comune ed è andato alla ricerca di fonti e interpretazioni che
spesso sono testimoniali e di prima mano […]. Quando si ha a che fare con
quattro icone riconosciute della cultura alta e popolare dell’Italia
contemporanea non è facile dire qualcosa di nuovo, o anche semplicemente non è
scontato evitare di scrivere quattro profili staccati e avulsi, estranei tra
loro, tanti quanti sono gli artisti (tutti Maestri della parola, tre su quattro
anche del suono) che l’autore ha illustrato in questo libro. Ne è venuto fuori
un percorso duro, compatto, radicale; un insieme in cui appare chiaro, nelle
persino ovvie diversità di espressioni, temi, percorsi (anche politici),
epoche, che cosa unisce Pier Paolo Pasolini, Fabrizio De André, Giorgio Gaber e
Rino Gaetano. Com’è giusto, Annibale Gagliani salta sulle differenze e nota
affinità mai venute fuori prima, che però sono lì, pronte per essere scoperte».
(Dalla prefazione di «Impegno e disincanto in Pasolini, De André, Gaber e R.
Gaetano», curata dal Prof. Marcello Aprile)
Annibale Gagliani nasce
a Mesagne (BR) il 4 ottobre del 1992. Si laurea con lode in Lettere Moderne
all’Università del Salento, dopo aver discusso una tesi sul linguaggio
disincantato. È tra i vincitori della seconda edizione del Master in
Giornalismo 3.0 di Nuovevoci Network, a Napoli. Comincia il suo sentiero
narrativo ricevendo il premio della critica alla terza edizione del concorso
letterario nazionale “Fuori dal cassetto”, per un racconto dedicato ai
lavoratori dell’ILVA, “La vita è un viaggio favoloso”. Nel 2013 instaura una
collaborazione con l’amministrazione del comune di San Donaci (BR) e diviene
responsabile del laboratorio urbano “Officine Creative”, promotore della
cultura di strada. Nel 2014 costruisce e organizza, assieme al Professore
Marcello Aprile, la rassegna universitaria di seminari rivoluzionari, “Cafè
Barocco Revolution”, che registra cinque edizioni. Nel 2015 lavora come
reporter per la web tv d’Ateneo dell’Università del Salento, The Box Tv. Alla
fine dello stesso anno si distingue come narratore al Workshop giornalistico di
Sportitalia, a Milano. Nel 2016 diventa responsabile della sezione culturale di
«Leccecronaca.it», dove racconta vizi e virtù del Tacco d’Italia. Alla fine del
2016 avvia una collaborazione con «Rompipallone.it», curando una rubrica video
che fonde l’arte al calcio: “L’arte del gusto calcistico”. Nello stesso periodo
è corrispondente di Radio Dimensione Italia per il calcio internazionale,
editorialista di punta per «Sport in Condotta» e ospite della trasmissione
leccese Piazza Giallorossa. Dal 2017 collabora con il «Nuovo Quotidiano di
Puglia», raccontando l’ardente cronaca della provincia di Brindisi. Da gennaio
2018 narra di letteratura e politica per la rivista romana «L’Intellettuale
Dissidente», e di musica e sport per il periodico «Contrasti». È conosciuto
negli ambienti culturali salentini per le sue poesie anarchiche, che profumano
di simbolismo e lasciano un sapore romantico sulle labbra. Tra i suoi modelli
intellettuali, oltre ai Quattro Profeti del saggio «Impegno e disincanto»,
ritroviamo Albert Camus, Roland Barthes, Leonardo Sciascia, Eugenio Montale,
Beppe Viola e Gianni Brera.
iQdB edizioni di Stefano Donno (i Quaderni del
Bardo Edizioni di Stefano Donno)
Sede Legale e
Redazione: Via S. Simone 74 - 73107 Sannicola (LE)
link del video trailer
https://www.youtube.com/watch?
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