venerdì 30 aprile 2021
le Note della Cabala (i Quaderni del Bardo Edizioni di Stefano Donno)
"Il libro è interessante per la sua valenza umana, esistenziale e sociale. Si presta a una lettura scorrevole perché denota una carica emotiva, creativa che spinge l’autrice a ricercare e dimostrare con metodo scientifico (per eludere ogni pregiudizio), quanto sia nobile la mistica Cabala e quanto possa aiutare chi è “alla ricerca della Verità e della Luce”. La sua è un’operazione catartica; non serve per autocelebrarsi o per attirare l’attenzione mediatica ma, per aumentare la propria energia vitale con l’aiuto della musica, le frequenze, le vibrazioni e il ritmo. Grazia, con lo studio della Cabala sa che Tutto è collegato: corpo, mente e spirito sono ”piani compenetrati”. Prefazione Maestra Prof.ssa Anna Ciaccia
giovedì 29 aprile 2021
SILENZI SCRITTI, SILENCIOS ESCRITOS - Aforismi /Aforismos. Antologia Bilingue Italiano-Spagnolo / Antología Bilingüe Italiano-Español a cura di Hiram Barrios e Donato Di Poce. Trad.Yolanda García Arenas
I Quaderni del Bardo Edizioni di Stefano Donno, di Lecce (Salento, Puglia, Italy), nello spirito multiculturale e Internazionale che la contraddistingue, sono lieti di annunciarvi la pubblicazione del libro a cura di Hiram Barrios e Donato Di Poce dal titolo SILENZI SCRITTI, SILENCIOS ESCRITOS - Aforismi /Aforismos. Antologia Bilingue Italiano-Spagnolo / Antología Bilingüe Italiano-Español
Sergio Endrigo, mio padre. L'artista gentiluomo. Nuova ediz. di Claudia Endrigo (Baldini + Castoldi)
Sergio Endrigo, il volto antico e il mezzo sigaro sempre tra le dita, parlava di sé come di un cantautore per caso. Gli altri, molti, parlavano di lui come di una maschera di malinconia. La figlia Claudia, tra queste pagine, ne parla come di un padre, citando le sue parole, che face- va un mestiere come un altro. In un diario lucido e puntuale, ma anche nostalgico e devoto, l'autrice abbraccia il Novecento ricordando la vita di un cantore del suo tempo: le strimpellate da bambino in un'osteria istriana e l'esilio precipitoso sul piroscafo Toscana; i primi concorsi canori e le performance scalcagnate; le pensioncine divise con Luigi Tenco e i siparietti con Enzo Jannacci; infine, il debutto con Nanni Ricordi e l'eterno sodalizio con Sergio Bardotti. E poi i successi, le delusioni, le fragilità, la fine. Sullo sfondo, l'Italia del boom, del Pci di Berlinguer, delle feste dell'unità e delle edizioni sanremesi, ma anche grandi amori, sbornie a L'Avana e fans adoranti in Brasile. Tra aneddoti famigliari, materiale d'archivio, stralci di lettere private e recensioni d'annata, "Sergio Endrigo, mio padre" torna in libreria in una nuova edizione, restituendo la grandezza discreta, su e giù dal palco, di un uomo che, per citare Bruno Lauzi, «aveva l'aria di volersi così poco bene che c'era tutto lo spazio per amarlo». Nuova edizione rivista e ampliata con i testi delle canzoni di cui Sergio Endrigo è autore. Prefazione di Francesco De Gregori.
mercoledì 28 aprile 2021
The Unknown: Lo Sconosciuto di Kieu Bich Hau ( I Quaderni del Bardo Edizioni di Stefano Donno)
martedì 27 aprile 2021
La Poesia e la Libertà Antologia del Festival e Premio Internazionale di poesia e narrativa Europa in Versi 2020
Mai tema, programmato fin dal 2019, potrebbe essere più in sintonia con la situazione del momento. La poesia afferma la sua vocazione alla resistenza (o alla resilienza, come si ama dire oggi), declinandola nelle sue più svariate forme in relazione con l’individualità e la situazione sociale del poeta. La parola diventa allora pronunciamento di resistenza politica, di resistenza all’emarginazione, di resistenza al male e al nemico, di resistenza all’esilio e all’isolamento, di resistenza all’odio, di resistenza ai propri demoni interiori o semplicemente all’ineluttabilità del tempo che passa. Una vocazione a rappresentare la dignità dell’essere umano che non è certamente innescata eccezionalmente dai tempi della pandemia. Semmai questi ultimi evidenziano come tale vocazione sia parte costituzionale della dimensione del poetico e sia soprattutto una invocazione del poeta all’altro, ove l’altro non è un ente alieno o metafisico, ma l’Uomo nella sua identità collettiva. La poesia, cioè, è sempre una campana, chiama a raccolta, esige riconoscimento e schieramento sotto il vessillo di una opposizione. È il suo stesso statuto di proposta di scrittura eterodossa ad autorizzare il deragliamento al di là dei binari della consuetudine e dei più compromessi usi e abusi della parola. (dall’introduzione di Andrea Tavernati)
In copertina una posterizzazione di un’opera di Alberto Giacometti, La Piazza (1948)
JUAN CARLOS ABRIL, SƏLIM BABULLAOĜLU, ATTILA BALAZS, MARIA DO SAMEIRO BARROSO, MARÍA ELENA BLANCO, VIOREL BOLDIS, METIN CENGIZ, FABRIZIO DALL’AGLIO, ION DEACONESCU, MILO DE ANGELIS, CHOI DONGHO, MAURO FERRARI, MARISOL BOHORQUEZ GODOY, HUSSEIN HABASH, HUSSEIN HABASH, SANDOR HALMOSI, KIEU BICH HAU, MARKUS HEDIGER, JETON KELMENDI, KIM KOOSEUL, DANTE MAFFIA, NIKOLA MADZIROV, RICCARDO MEREU, MARIA MISTRIOTI, VICTOR RODRIGUEZ NUÑEZ, GUIDO OLDANI, TAMER ÖNCÜL, MIRNA ORTIZ LOPEZ, JULIO CÉSAR PAVANETTI GUTIÉRREZ, CLAUDIO POZZANI, ALESSANDRO QUATTRONE, FRANCOISE ROY, OTTAVIO ROSSANI, NATASHA SARDZOSKA, VALERIU STANCU, MARIKO SUMIKURA, DMYTRO TCHYSTIAK, JORDI VIRALLONGA, BILL WOLAK
E ancora: Cristiano Poletti, Marisol Bohorquez Godoy, Roberto Pazzi, Stefano Pini, Ksenja Laginja, Maria Elena Blanco, Lorenzo Babini, Anna Chiara Bassan, Dimitri Milleri
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lunedì 26 aprile 2021
Subbuglio di Alessandra Peluso (I Quaderni del Bardo Edizioni di Stefano Donno)
C’è una tendenza nella poesia italiana che va avanti da sette secoli ed è un portato diretto dell’azione di Francesco Petrarca: il lessico dev’essere rarefatto, selezionato, deve escludere aspetti troppo realistici e diretti, non deve descrivere in modo diretto la realtà. Anche senza conoscere Petrarca (ma i Grandi lo conoscono bene), i nostri poeti non scrivono quasi mai la parola aereo, o ferro da stiro, o melanzana: le loro piante sono il viburno, l’edera, il gelsomino, non la gramigna, il melone, il pomodoro. Abbiamo fatto questa premessa perché Subbuglio, l’ultima raccolta di Alessandra Peluso, è come minimo una lettura sorprendente: riesce a tenere insieme la lezione formale di Petrarca con il punto di vista femminile sull’amore, inteso questa volta più come eros che come agape, aspetto già questo di grande originalità e di cui troviamo pochi precedenti nella poesia italiana. Riesce a sublimare, attraverso un linguaggio etereo e ricercatissimo, aspetti intimi. Suggerisce, non descrive. Inspira ed espira seguendo il ritmo binario della natura, che è quello delle maree. Quello della notte e del giorno. Quello della terra e del cielo. Quello del silenzio e del suono. Quello del battere e levare. Quello della sensualità. Quello della sessualità. (Marcello Aprile - Ordinario Linguistica italiana, Università del Salento)
Alessandra Peluso. Amante della libertà. Di ogni luogo. Delle anime. Collabora con l'Università del Salento (Bioetica, Filosofia politica, Storia della pedagogia) e con l’Università di Urbino Carlo Bo (Storia della filosofia, Filosofia della cultura). La prima raccolta di versi è “Canto d’Anima Amante” (2010), “Ritorno Sorgente” (2013), a cui è seguita “Sul Boxer del Nonno verso la Poesia” (2016).In copertina opera dell'artista Benedetta Longo
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domenica 25 aprile 2021
La vena verde di Alessio Arena (I Quaderni del Bardo Edizioni di Stefano Donno)
«“La morte è la vergogna che avvelena la vita di chi resta”. Lo diceva mio padre, quando mi guardava scomparire nel materasso. E piangere, pensando alle opinioni dei signori.Chi muore, almeno, non deve più curarsene.Mi capita ancora di ripensare al soffitto della mia stanza in quella casa. Un intonaco bianco, con una vena verde. Amavo navigarla con gli occhi da una punta all’altra per ore e ore.Era il mio rifugio, il mio vantaggio su quel mondo tremendo di padri e padroni sovrapposti”»
Alessio Arena è nato a Palermo il 12 ottobre 1996. Nel 2018 si è laureato in Lettere presso l’Università degli Studi di Palermo. Nel 2020, in anticipo di un anno accademico, ha conseguito la Laurea Magistrale in Scienze storiche presso l’Università “La Sapienza” di Roma. Dal 2018 conduce «La biblioteca di Babele», rubrica di lingua e cultura italiana trasmessa dalla Radio Nazionale argentina. Dal 2018 è collaboratore della sezione «lingua italiana» di Treccani. Dallo stesso anno è Ambasciatore del C. P. per il Club per l’Unesco di Matera attraverso il progetto «Distributori di Poesia». Dal 2019 è cultore di storia del costume presso l’Accademia di Belle Arti di Palermo. Dal 2020 è cultore di letteratura e filosofia del teatro, di storia dello spettacolo e di storia del cinema e del video presso l’Accademia di Belle Arti di Roma. Ha ricevuto numerosi premi e riconoscimenti a livello internazionale tra cui nel 2016 il I Premio Internazionale «Salvatore Quasimodo», nel 2018 il Premio «Virgilio Giordano», il Premio «Italia Giovane» a Roma e nel 2019 il Premio Internazionale della World Poetry Conference in India. Ha pubblicato, fino ad oggi, nove libri, tra cui cinque raccolte di poesie e due saggi. Alcune sue opere sono state tradotte in spagnolo e in arabo.
Postfazione di Fabrizio Catalano
In copertina opera di Mattia Pirandello
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sabato 24 aprile 2021
Case Sepolte di Pietro Romano ( i Quaderni del Bardo Edizioni di Stefano Donno)
Le “case sepolte” di Pietro Romano sono quelle che abitiamo, ma, soprattutto, quelle che ci abitano. Questa sua raccolta, profonda, struggente e a momenti terribile, è una delle più avvincenti che ultimamente abbia letto. (dalla Prefazione di Gian Ruggero Manzoni)
Buona parte della scrittura di Pietro Romano è un susseguirsi ossessivo di domande alla ricerca di un impossibile incontro con sé stesso, che resta in una sorta di nonluogo e nontempo, tra l'atto del vivere morendo e del morire vivendo (Dalla post – fazione di Franca Alaimo)
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venerdì 23 aprile 2021
DÒDARO: Dal battito creatore alla rifondazione dell’anthropos di Francesco Aprile (I Quaderni del Bardo Edizioni di Stefano Donno)
La ricerca di Francesco Saverio Dòdaro, dagli anni Cinquanta fino alla morte dell’autore, avvenuta nel 2018, si è intrecciata con le vicende di alcuni audaci innovatori, contribuendo a sua volta a rinnovare in maniera importante il ventaglio delle ricerche poetiche germinate dal secondo Novecento. Dalle prime combustioni pittoriche al passaggio alla letteratura e alla teoria del testo e dell’arte, dall’avvincente e profonda teoria sulla genesi del linguaggio al rinnovamento dell’oggetto-libro, dal modulo come unità di misura del pensiero alla narrativa postale e all’internet poetry, dalla poesia visiva alla narrativa concreta, dalla letteratura mediatrice di pace al romanzo di cento parole nelle vetrine dei negozi, la ricerca di sempre nuove formule ha animato l’attività dòdariana. Ne viene fuori il profilo articolato di un autore impegnato nell’investimento creativo dei linguaggi, in una prassi di rinnovamento del mondo, oltre che dell’opera, uno sconfinamento dei generi che ha saputo dialogare con le linee portanti della ricerca internazionale, costruendo trame di intervento attivo sul mondo, investigando il libro e la parola poetica nell’ottica eterodossa del travalicamento dei confini fra i linguaggi più disparati. Questo studio vuole offrire un profilo storico-critico degli ambiti di ricerca e dell’opera, attraversandone le diverse fasi evolutive.
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giovedì 22 aprile 2021
Decameron 57: The Dual Nature of Silence di Sàndor Halmosi ( I Quaderni del Bardo Edizioni di Stefano Donno)
In copertina opera di Paola Scialpi
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mercoledì 21 aprile 2021
Taccuini d’artista: “Artist Notebooks & Poetry Box” di Donato Di Poce ( I Quaderni d'Arte del Bardo)
Se, mi chiedessero: Ma cos’è esattamente un “taccuino d’artista” ovvero
un “Artist Notebook”?Potrei rispondere che per me il “taccuino
d’artista” è tante cose: non solo e non più un diario, non sempre e non
ancora un libro d’artista, non solo un insieme d’idee o una “poesia
visiva”, qualcosa di più di un “Carnet de voyage” o di uno “Cahier”
delle intenzioni, poi potrei dire che è una lavagna magica di memoria e
di desiderio e un feticcio artistico, ma che è soprattutto: una
grammatica di icone, segni e scritture, la genesi inconscia di un
fondamentale e nuovo medium comunicativo, un’azione creativa e un libro
di sogni, un esercizio di libertà, creatività e d’ intimità con il
mondo. Se, poi mi chiedessero: Quel è l’importanza storica e la novità
estetica dei taccuini? Dovrei rispondere che il taccuino d’artista forse
è la più importante novità stilistica contemporanea, ma è allo stesso
tempo una riscoperta di un medium che già nel Rinascimento con Leonardo
da Vinci aveva trovato il suo più geniale interprete, in cui l’artista
ascolta il suo respiro e inventa il suo linguaggio. Ma la vera, grande,
novità stilistica e poetica sta nel fatto non tanto di essere feticci
unici, ma di essere nel contempo opera e progetto, idea e realizzazione,
opera finita e non-finita, molteplice, e simultanea.(dalla nota
introduttiva di Donato Di Poce). Cura grafica ed editoriale Giuseppe Mauro
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martedì 20 aprile 2021
The Unknown: Lo Sconosciuto di Kieu Bich Hau ( I Quaderni del Bardo Edizioni di Stefano Donno)
Kieu Bich Hau è nata nel 1972 nella provincia di Hung Yen, in Vietnam. Vice capo degli Affari Esteri dell’Associazione degli Scrittori del Vietnam. Direttrice editoriale di Vietnam Textile - Garment - Fashion Magazine. Ex vicedirettrice di Intellectual Magazine. Ora vive ad Hanoi, in Vietnam. E’ autrice di numerose pubblicazioni apprezzate a livello internazionale e vincitrice di prestigiosi premi letterari. “Sono versi che l’autrice dedica all’uomo che ama, lontano perché vive in un altro continente, ma la cui presenza è da lei avvertita grazie al ricordo dei momenti trascorsi insieme, momenti che la poesia fa rivivere in modo intenso, da cui emergono i vari e spesso contrastanti stati d’animo che accompagnano inevitabilmente l’amore, sentimento dalle molteplici sfaccettature”
(Laura Garavaglia)
lunedì 19 aprile 2021
Il cielo degli azzurri destini di Marcello Buttazzo (I Quaderni del Bardo Edizioni di Stefano Donno)
Interventi critici di Vito Antonio Conte e Chiara Evangelista
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Librerie Giunti al Punto
Franco Battiato. Tutti i dischi e tutte le canzoni, dal 1965 al 2019 di Fabio Zuffanti (Arcana)
Franco Battiato è uno dei più grandi compositori d'Italia. La sua figura merita di svettare insieme a immortali del passato come Giuseppe Verdi, Giacomo Puccini, Antonio Vivaldi. Non solo, Battiato è anche uno dei più grandi divulgatori di cultura che il nostro paese ricordi, e ciò grazie al semplice uso di canzoni, che spesso non arrivano a cinque minuti di durata, e all'enorme capacità di condensare alto e basso, di mischiare profumi provenienti da terre vicine e lontane, di citare il più infimo programma televisivo insieme alle più alte opere filosofiche, mistiche e religiose, di divagare sull'esoterismo, di mescolare pop, rock, cantautorato, elettronica, dance, opera, musica classica e psichedelia. Dopo essersi soffermato sulla prima parte della sua carriera in "Battiato: La voce del padrone", Fabio Zuffanti sviscera l'opera discografica di Franco Battiato in un volume che analizza, con maniacale dovizia di particolari, ogni album e canzone registrata dal nostro tra il 1965 e il 2019, al fine di aprire un forziere fatto di tesori preziosi e mostrare al lettore di quanta ricchezza musicale e culturale siano pregne le sue invenzioni. A chiusura del volume è presente un'appendice sul cinema di Franco Battiato a cura del cantautore (già targa Tenco) Fabio Cinti, che per l'occasione veste i panni del critico cinematografico.
Franco Battiato di Aldo Nove (Sperling & Kupfer)
Un grande scrittore racconta un maestro immenso della musica contemporanea.
«I suoni erano inauditi, ma facevano parte di me. Rarefazioni che avevo pur vissuto, anche se mai trovate espresse nel panorama musicale che mi circondava. Come un viaggio in abissi che contenevo. In un altro spazio. In un altro tempo».
domenica 18 aprile 2021
25 appuntamenti col sicario + 2 di Tomaso Kemeny (I Quaderni del Bardo Edizioni di Stefano Donno)
Con il poeta Cesare Viviani ha organizzato i seminari sulla poesia degli anni ‘70 presso il Club Turati di Milano (1978 – 79). Tra le sue curatele “La dicibilita’ del Sublime” (1989), “Le avventure della Bellezza” (1988 – 2008). Il 17 marzo del 2011 organizzò l’azione “ITALIA UNITA NELLA BELLEZZA” CON L’CCUPAZIONE DELLA COLLINA DELL’INFINITO A Recanati “2011”.
È uno dei fondatori del movimento Mitomodernista, del movimento ·Poetry and Discovery”, nonche’ della CASA DELLA POESIA DI MILANO (2006).
Informazioni dettagliate sull’autore al seguente link di Wikipedia:
https://it.wikipedia.org/wiki/Tomaso_Kemeny
Interventi critici di Donato Di Poce, Chiara Evangelista, Laura Garavaglia, Ottavio Rossani
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