Con la mostra e il libro
“UGANDA – Ma dove lo trovate il tempo?” la fotografa racconta l’attività
dell’associazione che effettua interventi di chirurgia plastica ricostruttiva
in Africa. Dal 6 al 15 settembre nella galleria di Alberto Peola, via della Rocca
29, Torino. Un libro fotografico e una mostra per documentare il lavoro dei
medici e dei volontari che ogni anno, in Africa, effettuano formazione
specifica teorica e pratica e interventi di chirurgia plastica ricostruttiva su
numerosi pazienti che, altrimenti, non potrebbero ricevere cure. Operazioni
salvifiche non solo dal punto di vista della salute, ma anche riabilitative a
livello di percezione sociale e possibilità di lavorare. È il lavoro prezioso
che porta avanti l’associazione Cute Project, e che ogni anno viene documentato
per immagini da fotoreporter invitati a trascorrere un periodo di residenza
d’artista in Uganda e in Benin. L’ultima protagonista è stata Monica Carocci,
che ha realizzato il libro “Uganda – Ma dove lo trovate il tempo?” e la mostra
fotografica, dallo stesso titolo, che sarà a Torino dal 6 al 15 settembre. «Monica
Carocci è partita nel novembre 2017 per passare assieme ai medici e volontari
di Cute Project Onlus alcune settimane, piene di vita e di vite – spiega la
critica Olga Gambari –. Un racconto visivo che va ben oltre le fotografie e la
mera descrizione oggettiva. Perché non bastano le parole per raccontare le
esperienze. A volte le immagini sono sguardi che si aprono direttamente sulle
cose che accadono, sui luoghi, sulle persone, sui gesti, i dettagli, le luci. E
riescono a portarne testimonianza visiva ed emotiva. A restituire un’atmosfera
e una dimensione che altrimenti sarebbe perduta». Il lavoro di Monica Carocci è
insieme arte e vita, esperienza condivisa che coinvolge il visibile e quello
che non lo è. Le fotografie di Monica, secondo il suo stile inconfondibile,
sono opere dove pittura e scultura si mescolano, stampate a mano da lei stessa
su carta baritata. «Immagini preziose e uniche che appartengono a un flusso
visionario e poetico eppure emerso dal mondo reale. Bianchi e neri, paesaggio
umano e naturale, architetture che si sciolgono una dentro l’altra. Un invito a
guardare davvero, a sentire. Questo in fondo fanno i medici e i volontari di
Cute Project» spiega ancora Olga Gambari. Opere e catalogo saranno in vendita a
un prezzo simbolico: «Sono un dono dell’artista e un ulteriore gesto di
generosità e impegno da parte dell’associazione Cute, e di tutti coloro che
partecipano al progetto, ciascuno supportandone un pezzetto, al fine di
raccogliere risorse economiche preziose e imprescindibili per sostenere altre
missioni umanitarie» commenta Gambari. Un ringraziamento speciale
dall’associazione va a Collezionissima, che sostiene ogni anno la residenza
d’artista.
Cute Project è una Onlus
che ha come obiettivo la formazione teorica e pratica del personale sanitario
dei paesi in via di sviluppo, nell'ambito della chirurgia plastica
ricostruttiva, con indirizzo specifico rivolto alla cura delle ustioni e dei
loro esiti. Cute Project svolge missioni umanitarie a carattere formativo con
coinvolgimento diretto dei medici e delle altre figure sanitarie locali
mediante lezioni teoriche e pratiche in sala operatoria per consentire
l’autonomizzazione del personale sanitario del luogo. Inoltre istituisce borse
di studio in Italia, rivolte al personale sanitario dei paesi in via di sviluppo
e finalizzate al completamento del processo di acquisizione delle competenze
specialistiche. Cute Project svolge attività sanitarie e didattiche a favore
delle persone in difficoltà sul territorio nazionale e regionale (attivazione
di nuovi ambulatori medici e corsi formativi).
Monica Carocci – “UGANDA
– Ma dove lo trovate il tempo?” a cura di Cute Project, edito da PostMediaBooks
Torino, 6-15 settembre - Galleria
di Alberto Peola, via della Rocca 29
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