giovedì 30 agosto 2018

Monica Carocci documenta il lavoro dei medici di Cute Project. Torino, 6-15 settembre: mostra fotografica sull’Uganda

























Con la mostra e il libro “UGANDA – Ma dove lo trovate il tempo?” la fotografa racconta l’attività dell’associazione che effettua interventi di chirurgia plastica ricostruttiva in Africa. Dal 6 al 15 settembre nella galleria di Alberto Peola, via della Rocca 29, Torino. Un libro fotografico e una mostra per documentare il lavoro dei medici e dei volontari che ogni anno, in Africa, effettuano formazione specifica teorica e pratica e interventi di chirurgia plastica ricostruttiva su numerosi pazienti che, altrimenti, non potrebbero ricevere cure. Operazioni salvifiche non solo dal punto di vista della salute, ma anche riabilitative a livello di percezione sociale e possibilità di lavorare. È il lavoro prezioso che porta avanti l’associazione Cute Project, e che ogni anno viene documentato per immagini da fotoreporter invitati a trascorrere un periodo di residenza d’artista in Uganda e in Benin. L’ultima protagonista è stata Monica Carocci, che ha realizzato il libro “Uganda – Ma dove lo trovate il tempo?” e la mostra fotografica, dallo stesso titolo, che sarà a Torino dal 6 al 15 settembre. «Monica Carocci è partita nel novembre 2017 per passare assieme ai medici e volontari di Cute Project Onlus alcune settimane, piene di vita e di vite – spiega la critica Olga Gambari –. Un racconto visivo che va ben oltre le fotografie e la mera descrizione oggettiva. Perché non bastano le parole per raccontare le esperienze. A volte le immagini sono sguardi che si aprono direttamente sulle cose che accadono, sui luoghi, sulle persone, sui gesti, i dettagli, le luci. E riescono a portarne testimonianza visiva ed emotiva. A restituire un’atmosfera e una dimensione che altrimenti sarebbe perduta». Il lavoro di Monica Carocci è insieme arte e vita, esperienza condivisa che coinvolge il visibile e quello che non lo è. Le fotografie di Monica, secondo il suo stile inconfondibile, sono opere dove pittura e scultura si mescolano, stampate a mano da lei stessa su carta baritata. «Immagini preziose e uniche che appartengono a un flusso visionario e poetico eppure emerso dal mondo reale. Bianchi e neri, paesaggio umano e naturale, architetture che si sciolgono una dentro l’altra. Un invito a guardare davvero, a sentire. Questo in fondo fanno i medici e i volontari di Cute Project» spiega ancora Olga Gambari. Opere e catalogo saranno in vendita a un prezzo simbolico: «Sono un dono dell’artista e un ulteriore gesto di generosità e impegno da parte dell’associazione Cute, e di tutti coloro che partecipano al progetto, ciascuno supportandone un pezzetto, al fine di raccogliere risorse economiche preziose e imprescindibili per sostenere altre missioni umanitarie» commenta Gambari. Un ringraziamento speciale dall’associazione va a Collezionissima, che sostiene ogni anno la residenza d’artista.
Cute Project è una Onlus che ha come obiettivo la formazione teorica e pratica del personale sanitario dei paesi in via di sviluppo, nell'ambito della chirurgia plastica ricostruttiva, con indirizzo specifico rivolto alla cura delle ustioni e dei loro esiti. Cute Project svolge missioni umanitarie a carattere formativo con coinvolgimento diretto dei medici e delle altre figure sanitarie locali mediante lezioni teoriche e pratiche in sala operatoria per consentire l’autonomizzazione del personale sanitario del luogo. Inoltre istituisce borse di studio in Italia, rivolte al personale sanitario dei paesi in via di sviluppo e finalizzate al completamento del processo di acquisizione delle competenze specialistiche. Cute Project svolge attività sanitarie e didattiche a favore delle persone in difficoltà sul territorio nazionale e regionale (attivazione di nuovi ambulatori medici e corsi formativi).



Monica Carocci – “UGANDA – Ma dove lo trovate il tempo?” a cura di Cute Project, edito da PostMediaBooks
Torino, 6-15 settembre - Galleria di Alberto Peola, via della Rocca 29






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